– Guarda! – disse il vecchio, giunto in cima alla catasta delle parole – Guardati intorno, vedi da qui in alto possiamo godere di questo infinito panorama, e scorgere, là al limite di quello che vediamo, altro sapere grazie al quale scrivere parole da aggiungere alla catasta. –
Erano giunti in cima alla catasta delle parole scritte su Wikipedia, milioni, miliardi di parole, in tutte le lingue conosciute. La catasta era diventata nel tempo una montagna altissima, probabilmente la più alta del mondo.
– Eccole. – indicando con un dito, il giovane – Le rupi germaniche e le radure inglesi –
Le parole erano state accatastate nel tempo alla rinfusa, ma avevano allo stesso tempo risentito delle diverse velocità di produzione. Le parole inglesi arrivavano copiosamente, mentre quelle in altre lingue, le italiane ad esempio, non erano rare, ma non avevano un flusso così continuo ed abbondante come le germaniche. E così sulla catasta-montagna di parole di Wikipedia, venivano a formarsi rupi scoscese e dolci avvallamenti, composti in gran parte da parole della stessa lingua. Tutte le parole erano visibili, con un effetto simile al guardare una mosca preistorica fissata dentro ad un pezzo di ambra trasparente. E nelle valli e nei dossi si poteva andare alla ricerca di rarissime parole in Koro, o delle più comuni parole in Swaili. Ma tutte, tutte le parole di Wikipedia erano lì allo scopo di condividere il sapere con tutti. E averle ammassate era stata una grande idea, aveva permesso di elevarsi al di sopra del sapere del mondo per abbracciarlo tutto in uno sguardo e per riuscire a spingere la propria vista verso riserve di sapere ancora da scoprire e ancora da condividere.
Il vecchio, che per anni aveva fatto parte anche della guardia principale addetta al controllo del rispetto delle regole della condivisione, e che, nei primi anni del suo impegno, aveva aderito anche ai gruppi più ortodossi e ottusamente praticanti la stretta via, era giunto in cima con grande fatica, compiendo forse l’ultimo atto della sua gloriosa partecipazione e pronto a lasciare al giovane, in eredità, alcuni consigli. Dentro di se aveva fortemente voluto arrivare in cima alla catasta-montagna del sapere condiviso di wikipedia insieme al giovane, poichè era lì, che ammirando il panorama delle parole e delle riserve di sapere indescritto, era quel posto che avrebbe dato il giusto senso alle cose che sentiva di dover dire al giovane quali consigli sui modi e su comportamenti da seguire affinchè non si arrestasse l’apporto di parole alla catasta. Prima di cominciare il suo discorso, il vecchio si sedette in cima in un piccolo avvallamento appoggiando le braccia su un mucchio di avverbi spagnoli, lo spazio era poco, e il gesto che fece per preparare la sua seduta provocò una piccola frana di parole, quasi tutte in spagnolo, che ruzzolando giù dal pendio scosceso si mischiarono ad altre raccolte per strada creando alcuni interessantissimi neologismi.
Il giovane prese posto vicino, su masso formato da un groviglio di parole in russo in equilibrio sulla cima della catasta, la cosa sorprendente era che anche quel masso era un pezzo di sapere, osservandolo bene, e conoscendo il russo, ci si ritrovava la spiegazione delle Onde gravitazionali che avevano dato prova di se da pochi anni, e puntualmente erano state riportate, spiegate e condivise su Wikipedia.
E così seduti su tutto il sapere del mondo i due cominciarono ad intenedersi, il vecchio parlando ed il giovane ascoltando.
-La rete, la possibilità di parlarci tutti in modo libero ed immediato, di creare grandi contenitori di risorse di sapere è, nella mia visione, l’eredità degli enciclopedisti, di Diderot, di D’Alambert, che avevano sognato, ancora privi strumenti adatti, di poter condividere tutto il sapere del mondo con tutti. Quale enorme utopia! E adesso eccoci qua ci siamo letteralmente seduti sopra.-
Il vecchio aveva cominciato e le sue parole, da inguaribile sognatore, cullavano la sua anima e incuriosivano gentilmente il giovane.
-Vedi le cime, con quelle scogliere di parole in tedesco lunghissime, e i ghiacciai delle lingue nordiche che sciogliendosi originano torrenti di consonanti che si rimescolano alle vocali più sotto, laghi di voci e di definizioni, una catasta-montagna vivente che, rispettando i tempi naturali dell’evoluzione darwiniano-linguistica, rimescola le parole, le lingue e così le conoscenze ed il sapere tutto.- Il giovane non poteva fare altro che ascoltare attonito e, forse, un po’ confuso, difficile per lui capire l’entusiasmo che il vecchio metteva nel descrivere questo enorme mucchio di parole. Si, certo, salendoci sopra, e dio solo sa con che fatica, poi si potevano scorgere panorami bellissimi e intravedere le riserve di sapere indescritte. E certo la catasta-montagna era bella, ed erano belle le sue radure, le sue coste, le valli…
-La nostra idea, l’ideale a cui tutti abbiamo aderito, era, ed è bellissima, ma se dal dire al fare c’è di mezzo il mare, dal pensare, il mondo delle idee, delle grandi idee, e delle grandi aspettative, al fare la distanza si ingrandisce enormemente.-
…e dopo una pausa enfatizzante…
-…ma forse ci siamo. Nel passato dopo un iniziale periodo di partecipazione ed entusiasmo, si manifestarono i primi piccoli problemi: voci mal scritte, sovrascritture e cancellazioni, un generale rallentamento nel flusso delle nuove adesioni. Pensammo che fosse una buona cosa organizzare in qualche maniera l’insieme delle persone che avevano aderito alla proposta di condivisione. Pensammo fosse bene, e comunque necessario organizzare la community di Wikipedia. Pensammo che questa organizzazione potesse in qualche modo generare un miglioramento delle voci, appropriandosi del controllo del processo di generazione. Pensammo, forse ingenuamente, che bastasse rivelare la parola, esporre l’idea di condivisione per convincere chi ancora non faceva parte del gruppo ad entrarvi. Qualcuno di noi credette che organizzare la community e ripetere come un mantra i principi sui quali si fonda Wikipedia fosse la strada maestra per la partecipazione di tutti, che fossero le sole due prassi alle quali ci si doveva attenere, e che fossero sufficienti. Questo sonno della ragione mise in pericolo l’idea stessa sulla quale si fondava e si fonda Wikipedia la totale condivisione del sapere, e rese oltremodo complicato l’adesione di nuovi partecipanti in qualche modo scoraggiati dal controllo esercitato dall’organizzazione. Anzi l’organizzazione della community cominciò a manifestare i classici difetti: difficoltà di accesso dei novizi, a parole accolti ma nei fatti messi in difficoltà nella collaborazione produttiva dalle continue correzioni, se non cancellazioni, dei loro contributi, giustificate da astrusi richiami a regole e cavilli; nascita di miti collegati a riti iniziatici, la gavetta, l’infinito periodo iniziale nel quale chissà perchè, anche se si ha una laurea in archeologia, non si può certo mettere una descrizione migliore in una didascalia di un reperto senza doverla giustificare con la pubblicazione di una tesi di dottorato; nascita di uno slang comprensibile solo agli iniziati, e via di questo passo, risparmandoti la descrizione delle infinite discussioni sul chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo. Entrare a far parte della community nel tempo si era trasformato in una pratica simile all’adesione ad una setta religiosa. –
– ..mmmm e così poi come avete/abbiamo fatto a salvare l’enciclopedia? – intervenne il giovane a questo punto preoccupato per la brutta fine che la storia sembrava condotta a fare.
– Beh, non fu semplice. Ci furono discussioni infervorate. Prese di posizioni intrascendenti, rancori personali e, per fortuna, virtualmente era impossibile menare le mani. Le discussioni si placarono però quando uno dei guardiani sospese per due anni i contributi di un nuovo arrivato di 15 anni che aveva sbagliato a mettere un apostrofo scrivendo un’attimo, in una pagina di discussione, ma non ricordo nemmeno io per bene quale pagina fosse e cosa riguardasse. Con quel provvedimento si aveva di sicuro toccato il fondo.-
– …ahaha… – stava per chiedere il giovane, ma il vecchio riprese prontamente.
– Fu così che placate tutte le discussioni si fece avanti l’idea proposta dal gruppo dei Baschi, considerato poco, aveva pochi parlanti, con poche voci, che proponevano di cominciare ad accatastare tutte le parole scritte nelle voci di Wikipedia di tutte le lingue del mondo. Loro cominciarono con le loro parole, il Basco, si prestava a costruire cataste con quelle parole lunghe e piene di consonanti. Dapprima l’idea sembrò stupida ma ben presto, anche perchè anche gli ungheresi, i cechi, gli armeni, avevano deciso di partecipare alla catasta si cominciò capire che la catasta-montagna poteva dimostrarsi utile allo sviluppo di Wikipedia. Tutti potevano partecipare. Tutti, vedendo crescere la catasta-montagna, diventavano consapevoli della loro partecipazione alla più bella idea del 21esimo secolo. Tutti riuscivano a misurare il proprio ruolo, la wiki-montagna cresceva pochissimo per ogni contributo, ma le gocce riempivano il mare, era evidente quanto ognuno di noi fosse piccolo rispetto alla immane grandezza del sapere, e nello stesso tempo risaltava con grande evidenza che il lavoro collettivo produceva grandi risultati. Come una valanga che aumenta il suo volume scendeno dal pendio, come una macchia d’inchiostro che si espande sulla carta assorbente, la partecipazione si diffuse a molto più velocemente a tutte le lingue, tutte le parole usate nelle voci di Wikipedia venivano piano piano accatastate e la montagna cominciò ad essere visibile da tutte le parti del mondo. Non solo la catasta-montagna cominciò ad animarsi di vita propria risentendo delle condizioni atmosferiche e climatiche, venti e piogge, nevicate, sulle sue pendici cominciarono a svilupparsi boschi di sillabe, capitavano nevicate di punteggiatura e così via. –
Poi un grosso sospiro.
– …e da quel giorno nessuno al mondo ebbe più dubbi su cosa fosse Wikipedia così ben rappresentata dalla catasta-montagna. Non servirono più inutili strutture organizzative, slang esoterici e riti iniziatici. tutti potevano, e possono, partecipare, e tutti sono consapevoli del loro ruolo. Ad ogni voce scritta corrisponde qualche millesimo di milionesimo di millimetro di crescita dalla catasta-montagna. E nacque il detto «Se vuoi scrivere qualcosa, guarda prima la montagna… » Ecco la soluzione, facciamone tesoro. –
Il vecchio concluse commosso il suo racconto, si alzò spolverandosi le maniche della giacca con un gesto lento della mano destra, una leggera pioggerella ghiacciata di punti e virgola raffreddava troppo la cima battuta dal vento. Girandosi il vecchio gettò lo sguardo tutto intorno e si incamminò verso valle.
Il giovane indugiò cercando di individuare in lontananza qualche riserva di sapere indescritto, che fosse vicina alle proprie conoscenze, alla quale poter attingere per scrivere su Wikipedia e poi seguì l’anziano sul sentiero della discesa…
La catasta-montagna stava diventando talmente alta da disturbare la traiettoria della terra nella sua orbita intorno al sole, ma questa è un’altra storia…
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